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Videogiochi: gli adolescenti gamer patologici rischiano la depressione

Quando si parla di dipendenza da videogiochi i genitori fanno bene a preoccuparsi. In effetti un paio di studi recenti segnalano che gli adolescenti che trascorrono molto tempo a giocare con i videogiochi sono ad alto rischio di sviluppare i sintomi della depressione.I risultati sono scoraggianti. In seguito ai risultati di uno studio condotto tra […]

Videogiochi: gli adolescenti gamer patologici rischiano la depressione

Quando si parla di dipendenza da videogiochi i genitori fanno bene a preoccuparsi. In effetti un paio di studi recenti segnalano che gli adolescenti che trascorrono molto tempo a giocare con i videogiochi sono ad alto rischio di sviluppare i sintomi della depressione.

I risultati sono scoraggianti. In seguito ai risultati di uno studio condotto tra 1000 ragazzi cinesi di età compresa tra i 13 e i 18 anni dello scorso anno si è condotto un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Pediatrics, su 3000 studenti della scuola primaria e secondaria di Singapore. I bambini che sono stati più impulsivi e meno a proprio agio con gli altri bambini avevano passato più tempo a giocare con i videogiochi. Due anni dopo, questi stessi gamer patologici che hanno giocato in media 31 ore a settimana, rispetto alle 19 ore settimanali degli altri studenti, avevano più probabilità di soffrire di depressione, ansia e fobie sociali. Avevano anche maggiori probabilità di abbandonare la scuola e di avere rapporti peggiori con i genitori.

Ma il dottor Douglas Gentile, professore associato di Psicologia alla Iowa State University, dice che i suoi ultimi risultati non dimostrano che i videogiochi causano la depressione. Piuttosto, afferma, che nei giovani possono verificarsi dei disturbi psicologici associati al disturbo che egli chiama pathological gaming (gioco patologico). Gli adolescenti che hanno problemi a relazionarsi possono chiudersi in se stessi con il gioco, e il gioco può, a sua volta, determinare depressione e isolamento.

Foto | Flickr
Via | NyTimes

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