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Attenzione alla ciccia… quando grasso non è proprio bello

Lo abbiamo sempre detto e continueremo a farlo: una donna con qualche chiletto in più è altrettanto bella, se non addirittura di più, di una donna scheletrica, senza senso e senza sesso. Quindi va bene avere belle forme, ma è importantissimo tenere d’occhio un aspetto fondamentale della linea e della salute: la cellulite.Da sempre l’incubo […]

Attenzione alla ciccia… quando grasso non è proprio bello



Lo abbiamo sempre detto e continueremo a farlo: una donna con qualche chiletto in più è altrettanto bella, se non addirittura di più, di una donna scheletrica, senza senso e senza sesso. Quindi va bene avere belle forme, ma è importantissimo tenere d’occhio un aspetto fondamentale della linea e della salute: la cellulite.

Da sempre l’incubo per antonomasia delle donne, tutte – chi più chi meno – ci convivono in maniera conflittuale. I più credono si tratti solo di un futile problema estetico, quando in realtà è una vera e propria disfunzione che colpisce la parte più profonda della pelle, l’ipoderma, quella in cui si trovano i tessuti adiposi (la riserva energetica dell’organismo).

Il passo è breve a far diventare queste riserve eccessive, anche a causa di una cattiva microcircolazione, quella che infatti altera le funzioni metaboliche e di conseguenza porta inevitabilmente alla formazione della cellulite.

Quattro sono gli stadi di evoluzione della formazione della cellulite:

    1° stadio – Presenta gonfiore ed una alterazione lieve della circolazione; inizia il ristagno di liquidi.
    2° stadio – Queste condizioni peggiorano, la pelle comincia a perdere la sua elasticità e morbidezza usuale ed anche la temperatura della zona colpita si abbassa.
    3° stadio – E’ caratterizzato dalla formazione di micronoduli che vanno ad ostacolare la microcircolazione. L’ossigenazione diventa molto scarsa. È lo stadio in cui si forma la caratteristica pelle a buccia d’arancia.
    4° stadio – Fibrosi e macronoduli possono essere sentiti alla palpazione. La pelle a buccia d’arancia diventa molto evidente ed infine la zona si illividisce facilmente se subisce un colpo violento ed è solitamente ipotermica.

Ci sono ovviamente dei fattori che predispongono alla formazione della cellulite, come per esempio cattiva circolazione, squilibri ormonali, pubertà, menarca, ciclo irregolare, gravidanza ed anche menopausa.

Quello che molte donne ignorano è che anche elementi esterni possono incidere sulla insorgenza della cellulite: le scarpe con i tacchi a spillo, i jeans troppo attillati o, in generale, vestiti troppo aderenti. Insomma tutto ciò che ostacola una perfetta circolazione può nascondere le insidie della cellulite.

Allora cosa si può fare per combatterla? Domanda da un milione di dollari. Il punto è che esistono numerosi rimedi che possono essere anche combinati tra loro per risultati ancora migliori, ma di base cellulite fa rima con fatica.

Proprio così, perché la cellulite va combattuta innanzitutto con lo sport, che riattiva la circolazione, elimina il pannicolo adiposo e sgonfia, e con una alimentazione mirata. E’ bene, quindi, preferire sport che coinvolgono tutti i muscolo e che rimettano in moto la circolazione, come bicicletta (o cyclette), nuoto e corsa in particolar modo. Da evitare sport troppo impegnativi o di potenza.

Se si è in sovrappeso o obesi, oltre a sport e dieta necessari da praticare, si possono aggiungere cicli di massaggi drenanti e utilizzare costante di creme contro la cellulite.

Esistono infine terapie più specifiche come la mesoterapia (che inietta il farmaco direttamente sotto la cute con molteplici aghi), l’ozonoterapia (che introduce l’ozono sotto la pelle per migliorare l’ossigenazione e la circolazione), la ionoforesi (determinati farmaci, grazie ad una corrente elettrica a basso voltaggio, vengono assorbiti tramite la pelle e penetrano in profondità), la lipoaspirazione (un vero e proprio intervento chirurgico in cui, con l’introduzione di cannule negli strati adiposi sotto la pelle vengono aspirate gli adipociti), ma queste devono necessariamente essere discusse e seguite da medici specialisti.

Foto | Imageshack

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