Benessereblog Alimentazione Italiani bravi con lo zucchero, molto meno con l’acqua

Italiani bravi con lo zucchero, molto meno con l’acqua

Anche se l'importanza di una corretta idratazione è fatto ormai risaputo, sono molti gli italiani che non seguono le raccomandazioni degli esperti. Eppure non si tratta di un popolo di disobbedienti in tutti i sensi: per quanto riguarda lo zucchero aggiunto i consigli di medici e nutrizionisti sono messi in pratica dalla maggior parte della popolazione dello Stivale

Italiani bravi con lo zucchero, molto meno con l’acqua

Sono pochi a non sapere quanto l’acqua sia importante per mantenersi in salute, eppure la maggior parte degli italiani non arriva a bere nemmeno 1 litro di liquidi dei 2 raccomandati ogni giorno dagli esperti. A svelarlo sono i risultati preliminari dello studio Calorie Management, condotto dalla Società Italiana di Medicina generale (SIMG) in collaborazione con la Nutrition Foundation of Italy (NFI) e con il contributo della Coca-Cola Foundation.

I dati, ottenuti analizzando le abitudini di più di mille pazienti dei medici SIMG, sono stati presentati al 5th International Mediterranean Meeting – Nutrition and Metabolism – Nu.Me. da Franca Marangoni, Responsabile della Ricerca di NFI. Dalla loro presentazione non emergono solo aspetti negativi delle abitudini alimentari degli italiani che, se non rispettano le regole per quanto riguarda l’acqua, nel caso dello zucchero si mostrano ben più virtuosi, mantenendosi all’interno dei limiti raccomandati.

Troppo poca acqua

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Che si tratti di un uomo o di una donna, l’italiano medio beve solo 970 ml di liquidi al giorno, di cui 650 circa corrispondono ad acqua. Le differenze fra i due sessi riguardano, piuttosto, le altre bevande consumate.

Gli uomini, infatti, preferiscono bere caffè (75 ml al giorno), latte (57 ml), succhi (48 ml), bevande zuccherate (45 ml), cappuccino (44 ml) e tè e tisane (43ml). Le donne, invece, preferiscono di gran lunga queste ultime, di cui bevono circa 78 ml al giorno, anche se non disdegnano nemmeno il caffè (62 ml), il latte (61 ml), i succhi di frutta (40 ml) e le bevande zuccherate (42 ml).

Il consumo di bevande contenenti dolcificanti ipocalorici è invece molto basso sia tra gli uomini che tra le donne e si aggira, rispettivamente, intorno ai 10 e 12 ml al giorno.

Niente zucchero nel caffè

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Per quanto riguarda, invece, lo zucchero, il consumo medio è di 15 e 12 grammi di saccarosio al giorno, rispettivamente, negli uomini e nelle donne, pari al 3,3-2,4 % delle calorie giornaliere raccomandate ad un adulto sano.

Gli alimenti maggiormente responsabili del loro consumo sono i dolci (biscotti, brioche vuote e farcite, gelato, miele, marmellata e creme spalmabili), che ne forniscono 16,4 grammi al giorno agli uomini e 15,7 grammi al giorno alle donne. Seguono le bevande dolci e i succhi di frutta (per il 50% sotto forma di succhi), che in totale ne forniscono 8 (nel caso delle donne) o 9 (nel caso degli uomini) grammi al giorno. Nello specifico, la frutta fornisce ogni giorno circa 9 grammi di fruttosio, mentre il latte apporta lattosio (4,6 grammi al giorno per gli uomini e 5,7 per le donne).

Nonostante tutte queste fonti di zuccheri, la somma di saccarosio, fruttosio e lattosio assunti quotidianamente è di circa 62 grammi al giorno negli uomini e 59 grammi nelle donne, quantità ben al di sotto dei 75 grammi giornalieri raccomandati dai Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN).

A contribuire a questo virtuosismo made in Italy c’è anche la forse inaspettata tendenza a non aggiungere zucchero al caffè, un’abitudine ormai diffusa nel 38% degli uomini e nel 42% delle donne. Chi, invece, non riesce a rinunciare a un po’ di dolcezza consuma circa 3,3 cucchiai d zucchero al giorno per dolcificare caffè, tè ed altre bevande o cibi come lo yogurt.

Dati gli effetti negativi di un consumo eccessivo di zuccheri, questo dato non può far che piacere. Ora non resta che impegnarsi sul fronte dell’acqua, ricordando che si tratta di un elemento indispensabile per la sopravvivenza delle cellule e, quindi, dell’intero organismo.

Via | Comunicato stampa

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