Benessereblog Alimentazione Come riconoscere e scegliere l’avocado maturo

Come riconoscere e scegliere l’avocado maturo

Dopo aver elencato tutte le proprietà dell’avocado, il frutto della bellezza ricco di proprietà nutritive e di grassi, è arrivato il momento di capire come scegliere il frutto giunto a maturazione per poterlo usare al meglio in cucina o come ingrediente naturale nelle creme di bellezza.In Italia l’avocado è reperibile nei grandi supermercati, anche se […]

Come riconoscere e scegliere l’avocado maturo


Dopo aver elencato tutte le proprietà dell’avocado, il frutto della bellezza ricco di proprietà nutritive e di grassi, è arrivato il momento di capire come scegliere il frutto giunto a maturazione per poterlo usare al meglio in cucina o come ingrediente naturale nelle creme di bellezza.

In Italia l’avocado è reperibile nei grandi supermercati, anche se spesso è esposto quando non è ancora maturo: bisognerà far attenzione e acquistare i frutti alcuni giorni prima del consumo. Per capire a che punto della maturazione è il frutto, basterà esercitare una leggera pressione con le dita sulla superficie dell’avocado: se è duro occorrerà lasciarlo maturare per 4 giorni circa, mentre se la buccia cede lasciando un solco nella polpa, l’avocado è troppo maturo e non dev’essere acquistato. Per accelerare la maturazione basterà mettere il frutto in un sacchetto con un pomodoro, mentre per rallentarla basterà conservare il frutto in frigo.

L’avocado pronto per essere consumato è quello la cui buccia cede appena, morbida alla pressione delle dita, ma non lascia alcun segno nella polpa. Una volta che il frutto maturo è stato aperto, lo si potrà conservare in frigo per 2-3 giorni.

Foto | Flickr

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Cosa deve e non deve mangiare chi ha l’anemia mediterranea
Malattie

Chi ha l’anemia mediterranea, anche in base alla gravità della patologia del sangue, che è ereditaria e può essere trasmessa ai propri figli, deve prestare massima attenzione agli alimenti ricchi di ferro, per evitare accumuli. Il ferro è presente in alimenti di tipo animale e di tipo vegetale, anche se l’assorbimento è maggiore nei primi rispetto ai secondi e varia anche in base alle condizioni di salute di ogni paziente.