Benessereblog Salute Salvatore Crisafulli è morto, si era svegliato nel 2005 dopo 2 anni di coma

Salvatore Crisafulli è morto, si era svegliato nel 2005 dopo 2 anni di coma

Salvatore Crisafulli, l’uomo che dopo due anni uscì dal coma, è morto nelle scorse ore nella sua casa a Catania

Salvatore Crisafulli è morto, si era svegliato nel 2005 dopo 2 anni di coma

E’ morto Salvatore Crisafulli, l’uomo di 47 anni noto come “l’anti-Welby” , un uomo che, dopo essere uscito da un coma durato due anni, ha fatto ricorso al tribunale di Catania per chiedere di essere sottoposto a una terapia con le cellule staminali. Prima del suo tragico incidente stradale, Salvatore Crisafulli viveva una vita normale. L’11 settembre 2003 però, accompagnando il figlio a scuola, l’uomo ebbe un incidente con un furgoncino, e da quel momento la sua vita, e la vita della sua intera famiglia, cambiò radicalmente. La diagnosi che seguì l’incidente fu terribile: coma vegetativo permanente.

Due anni dopo però, con grande gioia da parte di amici e parenti, Salvatore Crisafulli si risvegliò dal coma. La stessa dottoressa Cecilia Morosini di Milano aveva riconosciuto che – da quel momento in poi – le condizioni di Crisafulli sarebbero potute migliorare.

Insieme al fratello Pietro, Salvatore (che riusciva a comunicare con gli occhi, attraverso un computer a scansione) decise di fondare l’associazione “Sicilia Risvegli”, per fornire sostegno e aiuto alle persone nelle sue stesse condizioni. In seguito, il 12 febbraio, il siciliano decise di fare ricorso urgente al tribunale di Catania per essere sottoposto a terapie con le cellule staminali. L’udienza sarebbe dovuta avvenire proprio il prossimo 6 Aprile 2013, ma purtroppo, proprio nelle scorse ore, la vita di quest’uomo coraggioso si è spenta a causa di un arresto cardiaco nella sua casa di Catania, dove insieme a lui, vi erano amici e parenti.

Secondo quanto riportato, Pietro, il fratello di Salvatore sarebbe intenzionato a presentare un esposto sulla morte del fratello per “omissione di soccorso“, a causa di un presunto ritardo di tre giorni nella visita domiciliare da parte di un medico pneumologo.

via | Corrieredelmezzogiorno, Tg Com

Foto | Flickr

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