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Scoperte le proteine dell’ovulazione

Da quando l’età per diventare mamme si è spostata in avanti sulle lancette del nostro orologio biologico, tutto ciò che può contribuire ad allungare la nostra fertilità ci sembra una manna dal cielo. In questa chiave arriva anche la notizia della scoperta delle proteine che regolano il delicato e per molti aspetti ancora misterioso meccanismo […]

Scoperte le proteine dell’ovulazione

Da quando l’età per diventare mamme si è spostata in avanti sulle lancette del nostro orologio biologico, tutto ciò che può contribuire ad allungare la nostra fertilità ci sembra una manna dal cielo. In questa chiave arriva anche la notizia della scoperta delle proteine che regolano il delicato e per molti aspetti ancora misterioso meccanismo dell’ovulazione femminile.

Le proteine per l’ovulazione

Si tratta di due proteine chiave per la fertilità femminile: gli enzimi ERK1 ed ERK2 che rivestono un ruolo essenziale affinché l’ovulazione abbia luogo. La ricerca, condotta dallo statunitense National Institute of Health insieme ad altre istituzioni sanitarie, è stata realizzata studiando topi di laboratorio ed è stata pubblicata sulle pagine della rivista Science.

I ricercatori sono entusiasti di questa scoperta che potrebbe aprire nuove strade per la messa a punto di cure innovative per contrastare la sterilità oppure al contrario per anticoncenzionali di nuova generazione. Non solo: i due enzimi potrebbero essere importanti anche per una miglior comprensione dell’ovaio policistico.

Per spiegare in che modo questi enzimi sono coinvolti nell’ovulazione, i ricercatori partono proprio dalla spiegazione del meccanismo femminile che si ripete ogni mese quando un ovulo maturo viene liberato alternativamente da una delle due ovaie, grazie a uno stimolo ormonale. Prima della rottura del follicolo e della liberazione dell’ovulo, le cellule che rivestono l’interno del follicolo cominciano ad aumentare di dimensioni, assumono un caratteristico aspetto rigonfio e iniziano a produrre progesterone, sotto lo stimolo dell’ormone ipofisario luteinizzante, che favorisce la liberazione dell’ovulo dal legame con il follicolo. A metà del ciclo, verso il 14esimo giorno, l’ipofisi rilascia una maggiore quantità di ormone luteinizzante che provoca la liberazione dell’ovulo dal follicolo, dando luogo all’ovulazione.

E’ a questo punto che entrano in gioco i due enzimi: se sono spenti o inattivati i geni che regolano gli enzimi ERK1 ed ERK2, il processo – stando ai risultati dello studio statunitense – si arresta sin dalla sorgente arrestando l’ovulazione.

Via | Science
Foto | Flickr

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