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Aids: in Italia meno i decessi, ma ancora nuovi contagi da Hiv

L'Hiv è sempre meno causa di decessi, ma in Italia sono 4.000 i contagi registrati ogni anno. A Roma gli esperti danno il quadro della situazione

Aids: in Italia meno i decessi, ma ancora nuovi contagi da Hiv

In Italia i decessi a causa dell’infezione da Hiv sono in continua diminuzione, ma il numero di nuovi contagi registrati ogni anno rimane stabile a 4.000. A svelarlo sono i dati presentati a Roma durante il Simposio Internazionale sulle Malattie Infettive, giunto quest’anno alla sua quarta edizione.

Fra gli abitanti dello Stivale sono 150mila le persone che devono convivere con questo virus. Fra queste, 22mila hanno sviluppato l’Aids. Se l’uso delle terapie antivirali più moderne ha portato a una riduzione significativa del tasso di mortalità associato all’infezione, la prevenzione dell’infezione non è stata altrettanto efficace e, così, il virus continua a diffondersi fra la popolazione.

Durante la seconda giornata del simposio Carlo Federico Perno, docente di Virologia all’Università di Roma “Tor Vergata”, ha spiegato che

non è ancora possibile tecnicamente vincere la guerra contro il virus Hiv, ma ogni giorno si può vincere una importante battaglia sul campo.

Una volta contratto il virus non è possibile debellarlo dall’organismo, ma attraverso test diagnostici che ci permettono di identificare terapie sempre più personalizzate per il singolo paziente oggi possiamo tenere sotto controllo la sua replicazione ed evitare così lo sviluppo della malattia conclamata.

Una delle ultime novità in termini di diagnosi è il test da eseguire in farmacia, in via di sperimentazione in 24 città statunitensi. Gli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention sperano che questo tipo di analisi renda la diagnosi, che è il primo passo verso il trattamento dell’infezione, più accessibile e che, allo stesso tempo, contribuisca a ridurre la stigmatizzazione associata all’Hiv.

Grandi speranze per ridurre le infezioni risiedono, invece, nel vaccino RV144, che oltre ad essere efficace nel 31% delle persone esposte al contagio si sta rivelando utile nello studio dei meccanismi che consentono al virus di diventare resistente ai vaccini stessi.

Perno ha sottolineato che l’Hiv

può mutare in ogni momento e quindi resistere alle terapie in corso

e che

solo un monitoraggio continuo con test di nuova generazione ci potrà permettere di individuare precocemente queste mutazioni ed adeguare rapidamente la cura.

Attualmente sono a disposizione 25 farmaci antivirali che, tenendo sotto controllo il virus, contrastano lo sviluppo dell’Aids.

Via | AGI
Foto | Flickr

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