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Cos’è l’insonnia: sintomi e cure

Colpisce almeno una volta il 50% della popolazione: ne esistono di vari tipi, in base alle cause. E sono molti i rimedi per combatterla dormire meglio.

Cos’è l’insonnia: sintomi e cure

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L’insonnia, le cui cause e i cui rimedi possono essere diversi, è un problema parecchio diffuso. Essa può rendere difficile non solo il semplice addormentarsi, ma anche mantenere un sonno duraturo durante la notte ed anche riaddormentarsi dopo i risvegli notturni. O persino svegliarsi troppo presto rispetto al momento in cui si dovrebbe per aver raggiunto un numero sufficiente di ore di riposo.

Il risultato? Ci si sveglia stanchi, stressati, con poca voglia di comunicare e di ascoltare i bisogni altrui. Cosa fare se si soffre di insonnia? E quando preoccuparsi se non si dorme? Approfondiamo l’argomento.

Cos’è l’insonnia

L’insonnia è un disturbo che, seppur anche solo in maniera occasionale, colpisce almeno una volta il 50% della popolazione. Quando si considera insonnia? Il significato di questo termine abbraccia una serie di situazioni. Si parla di insonnia cronica quando i disturbi del sonno colpiscono almeno tre notti a settimana e durano un mese o più. In questo caso, l’insonnia è dovuta a situazioni quali dolori e malattie, depressione, stress cronico o semplicemente cattive abitudini alimentari. Contrariamente, siamo di fronte all’insonnia acuta quando stress di diversa origine, fattori esterni (rumore, freddo, etc) o jet lag causano una perdita di sonno che può durare da una sola notte ad alcune settimane.

Cos'è l'insonnia: sintomi e cure
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Quali sono i tre tipi di insonnia?

Si possono sperimentare almeno tre tipi di insonnia.

  • Insonnia iniziale: ovvero la difficoltà ad addormentarsi
  • Insonnia intermittente: differisce dalla prima in quanto consiste in frequenti risvegli
  • Insonnia terminale: non è altro che il risveglio precoce nel cuore della notte accompagnato dall’impossibilità a riprendere sonno

Inoltre, può non essere correlata ad altre condizioni di salute, ed in questo caso si parla di insonnia primaria, oppure essere causata da malattie, dolori o abuso di determinati farmaci. Cause comuni di insonnia sono condizioni psicologiche quali ansia e depressione. In questo caso si parla di insonnia secondaria. Un cenno merita anche l’insonnia sporadica fatale. Nonostante il suo nome, non si tratta di un disturbo del sonno. E’ piuttosto una malattia degenerativa dei nervi che ha tra le conseguenze quella di causare dei disturbi del sonno. Appartiene alle malattie prioniche, ovvero quelle malattie cerebrali degenerative, progressive, mortali e incurabili. In questo caso colpisce il cervello, che si “intasa” con accumuli di proteine.

Fattori di rischio

L’insonnia può interessare chiunque, ma soggetti che corrono maggiormente il rischio di sperimentarla sono:

  • Le donne. Specie in gravidanza e in menopausa, quando è legata a cause ormonali. Durante la menopausa, in particolare, è dovuta al fatto che il corpo non produce più gli ormoni progestinici, ovvero gli ormoni che favoriscono il sonno
  • Chi soffre di disturbi di salute mentale o di salute fisica
  • Chi è molto stressato
  • Chi ha un’età maggiore di 60 anni
  • Chi conduce una vita sregolata

Sintomi dell’insonnia

Così come riportato sul sito dell’Humanitas, la parola insonnia nasconde una serie di manifestazioni. Sintomi ad essa legati sono:

  • difficoltà ad addormentarsi
  • frequenti risvegli nel corso della notte
  • fatica ad addormentarsi nuovamente dopo i risvegli notturni
  • risveglio molto presto al mattino
  • scarsa qualità del sonno

Conseguenze

Il quadro appena esposto provoca una serie di conseguenze che si ripercuoto durante il giorno andando ad influenzare la vita diurna del soggetto. E andando di fatto a complicare le normali attività dell’individuo come lo studio, il lavoro o semplicemente la vita sociale. Conseguenze riconducibili all’insonnia sono: sonnolenza diurna, stanchezza diffusa, irritabilità, problemi nella concentrazione e nella memoria. Ma – così come riportato sul sito della Mayo Clinic – anche prestazioni inferiori sul lavoro o a scuola; tempo di reazione rallentato (ad esempio nell’uso dei macchinari di lavoro o durante la guida e, per questo, un maggior rischio di incidenti); disturbi della salute mentale; aumento del rischio di malattie a lungo termine come ipertensione e malattie cardiache (e/o loro peggioramento).

Insonnia, quando preoccuparsi

Se è sporadica, l’insonnia non deve essere motivo di preoccupazione. Bisogna iniziare a indagare, però, quando diventa cronica. Se dovesse protrarsi per oltre un mese, è bene rivolgersi al medico. E’ bene contattare un professionista quando il disturbo interferisce con la qualità della vita.

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Cause dell’insonnia

L’insonnia cronica spesso e volentieri nasconde una causa sottostante. Può trattarsi di stress o eventi della vita. In questi casi, trattando il fattore che l’ha causata si risolve anche l’insonnia.

Le più comuni cause sono:

  • Cattive abitudini del sonno. Ad esempio, andare a letto ogni sera ad un’ora diversa, fare troppi sonnellini durante la giornata, un materasso scomodo, l’uso di apparecchi tecnologici come videogiochi, computer, tv, smartphone o tablet prima di coricarsi.
  • Preoccupazioni per il lavoro, la scuola, la salute, le finanze o la famiglia.
  • Eventi traumatici come un lutto, un divorzio, la perdita del lavoro.
  • Interruzione dei ritmi circadiani come il lavoro notturno o il jet lag.
  • Cattivi abitudini alimentari. Come mangiare troppo tardi la sera o fare una cena pesante.
  • Uso di farmaci come antidepressivi, per l’asma o la pressione sanguigna.
  • Determinate malattie che comportano dolore cronico, il cancro, l’asma, la malattia da reflusso gastroesofageo, etc.
  • Disturbi psicologici quali ansia, depressione.
  • Il consumo di sostanze eccitanti quali caffeina, nicotina e alcol.

Infine, tra i disturbi mentali comparsi con la quarantena dovuta al Coronavirus, c’è anche l’insonnia, che in qualche modo è legata al Covid.

Insonnia in gravidanza

Altrettanto diffusa è l’insonnia gravidica. Essa si manifesta in maniera particolare durante le prime 12 settimane di gestazione. In questo periodo le donne si sentono comunemente stanche o addirittura esauste. Ciò è dovuto ancora una volta ai cambiamenti ormonali. Con il proseguire della gravidanza, però, può essere causata dal peso e dall’ingombro del pancione, che rende difficile dormire bene la notte.

Insonnia, cure e rimedi

Possibili rimedi e cure per l’insonnia comprendono sia il ricorso a farmaci che a trattamenti non farmacologici, nonché la messa in pratica di buone abitudini e determinati accorgimenti. Un farmaco comune per il trattamento dell’insonnia – almeno per quella occasionale – sono le benzodiazepine. Queste appartengono al gruppo dei depressori del sistema nervoso centrale ed hanno come effetto quello di indurre sensazioni di calma, stordimento e sonno. Trattamenti non farmacologici sono, invece, la terapia cognitivo comportamentale e la mindfulness. Queste ultime sono particolarmente indicate in caso di insonnia cronica. Assicuratevi inoltre di usare cuscini e materassi adatti.

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Insonnia, consigli utili

Ecco infine un vademecum per provare a dormire un po’ meglio.

  • Evita di cenare tardi: è l’unico modo per non andare a letto appesantiti.
  • Mangia leggero e sano: fanno benissimo le zuppe, che scaldano e idratano.
  • Cerca di impostare un rituale della nanna, proprio come quello che hanno i bambini. E scegli la postura giusta, concilia il sonno.
  • Rilassati dopo cena: leggi, ascolta musica, evita i rumori forti, abbassa le luci e prova a scaricare tutte le emozioni negative.
  • Dimentica la tecnologia: non usare smartphone, tablet o pc prima di andare a letto. Gli schermi luminosi possono stimolare in modo eccessivo il cervello.
  • Prova alcune essenze rilassanti, come mandarino e arancio dolce. Puoi aggiungerle all’acqua del bagno o diffonderle in casa con un diffusore.
  • Fai un po’ di movimento. Se vai a letto stanco di testa ma non fisicamente, probabilmente non riposerai bene. Muoviti, ti aiuterà a far passare lo stress.
  • Bevi una tisana. Un altro modo per riposare è quello di bere qualcosa di caldo, prima di dormire. Bevi dunque un infuso.
  • Fai un bagno caldo. Anche la doccia può essere utile, ma un bagno è sicuramente più efficace.

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