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Demenza: il modo di camminare preannuncia il rischio

Il modo di camminare di una persona può rappresentare un campanello d’allarme per identificare il rischio di demenza. Ecco cosa emerge da un nuovo studio.

Demenza: il modo di camminare preannuncia il rischio

Il modo di camminare di una persona potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per identificare il rischio di demenza, una condizione per la quale non esiste attualmente nessuna cura. Proprio per questo motivo è importante conoscere i fattori di rischio che possono portare allo sviluppo di questa malattia. Da un nuovo studio è recentemente emerso che gli anziani che hanno una velocità di deambulazione più lenta sembrerebbero correre un maggiore rischio di demenza rispetto a quelli che hanno una velocità di deambulazione più svelta.

Lo studio, pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society, ha preso in esame quasi 4000 adulti over 60. I ricercatori hanno raccolto informazioni dal 2002 al 2015, hanno valutato la velocità di deambulazione dei partecipanti in due occasioni (nel 2002-2003 e nel 2004-2005), ed hanno monitorato l’eventuale sviluppo della malattia. Quindi, hanno confrontato i dati emersi dalle persone che avevano sviluppato la malattia con quelli delle persone che non l’avevano sviluppata.

Esaminando i dati i ricercatori hanno scoperto che gli anziani che camminavano più lentamente a piedi avrebbero corso un rischio maggiore di sviluppare la demenza, e lo stesso vale per le persone che avevano sperimentato un rallentamento della deambulazione nel corso di due anni. Anche le persone che avevano mostrato una scarsa capacità di pensare e di prendere decisioni all’inizio dello studio, e quelle le cui capacità cognitive erano diminuite più rapidamente durante il follow up avrebbero corso maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di demenza.

Foto da Flickr di Luciano
via | Sciencedaily

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