Benessereblog Salute Legge 194, storia della legge sull’aborto che compie 40 anni

Legge 194, storia della legge sull’aborto che compie 40 anni

La legge 194 sull'aborto compie 40 anni: è stata ufficializzata il 22 maggio 1978, ecco la storia di questa norma.

Legge 194, storia della legge sull’aborto che compie 40 anni

La legge 194 sull’aborto compie 40 anni. E’ entrata infatti in vigore in Italia il 22 maggio 1938, depenalizzando e decriminalizzando le modalità di accesso delle donne all’aborto. Una legge molto importante e molto combattuta, considerata ancora oggi una delle migliori al mondo in termini di tutele.

La “Legge 22 maggio 1978, n.194 – Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” è arrivata 40 anni cambiando radicalmente l’approccio legislativo nei confronti dell’aborto, che prima era un reato secondo il codice penale italiano. Ma qual è la storia della legge 194? Quali sono stati i passi che hanno portato alla sua approvazione?

Legge 194, storia

Il tema dell’aborto in Italia ha una svolta nel 1975, dopo l’arresto di Gianfranco Spadaccia, Adele Faccio ed Emma Bonino, all’epoca rispettivamente segretario del Partito Radicale, segretaria del Centro d’informazione sulla sterilizzazione e sull’aborto e militante radicale. L’accusa è di aver praticato aborti: si erano autodenunciati alle autorità di polizia.

Intanto la società italiana stava cominciando a cambiare mentalità, con proteste contro chi riteneva un reato decidere di interrompere la propria gravidanza. Il Centro d’informazione sulla sterilizzazione e sull’aborto (CISA) era un organismo fondato per combattere l’aborto clandestino e al quale si deve la nascita dei primi consultori in Italia. Organizzava anche viaggi della speranza all’estero per poter abortire in ospedale, in Inghilterra o Olanda.

Il 5 febbraio 1975 il partito Radicale presentava alla corte di Cassazione la richiesta di un referendum abrogativo degli articoli nn. 546, 547, 548, 549 2º Comma, 550, 551, 552, 553, 554, 555 del codice penale, dedicati proprio ai reati di aborto. Iniziò qui la raccolta firme, con la sottoscrizione del documento da parte di più di 700mila persone. Il 15 aprile del 1976 un Decreto del Presidente della Repubblica fissava la data, ma poco dopo Leone dovette sciogliere per la seconda volta le camere. Grazie anche alla sentenza n.27 del 18 febbraio 1975 della Corte Costituzionale, si riteneva plausibile il ricorso all’IVG per motivi gravi.

Il 22 maggio 1978 finalmente la legge 194, che ha fatto cadere i reati previsti dal codice penale, consentendo alla donna di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza in una struttura pubblica entro i primi 90 giorni di gestazione. Dopo solo per motivi terapeutici.

La legge italiana sull’aborto è una delle migliori al mondo

Secondo quello riportato dagli esperti del Guttmacher Institute americano, che hanno analizzato l’accesso all’interruzione di gravidanza nel mondo, la nostra normativa è una delle più valide al mondo, perché l’Italia fa parte di quei paesi che hanno leggi meno restrittive in merito. Anche se rimane da migliorare la pratica dell’obiezione di coscienza, come sottolineato all’Ansa da Katrine Thomasen del Center for Reproductive Rights:

La legge impone un obbligo legale alle autorità di garantire alle donne l’accesso ai servizi. Tuttavia nella pratica spesso le donne hanno grandi difficoltà, c’è un numero insufficiente di personale non obiettore in molte regioni e strutture.

Foto iStock

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