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Felicità e salute, esiste un legame?

Essere felici migliora anche la salute? Ecco cosa emerge da un nuovo studio.

Felicità e salute, esiste un legame?

Essere felici migliora anche la salute? Dipende! A cercare di rispondere a questa domanda sono gli autori di uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, i cui autori hanno cercato di scoprire quale potesse essere il legame fra emozioni positive e salute generale. Per esaminare la questione gli esperti hanno chiesto a un gruppo di partecipanti di riportare quante volte avessero provato 10 emozioni positive nel corso dei 30 giorni precedenti, ed hanno poi esaminato i livelli dei lipidi nel sangue, che rappresentano dei dati oggettivi per verificare lo stato di salute del cuore dei partecipanti.

Ebbene, dallo studio sarebbe emerso che sperimentare delle emozioni positive influisce sulla salute in maniera diversa in base al Paese e alla Cultura in cui si vive, influenzando in particolar modo la salute cardiovascolare.

Gli adulti americani che sperimentano livelli elevati di emozioni positive, come la sensazione di ‘allegria’ e ‘estrema felicità’, hanno maggiori probabilità di avere sani profili lipidici, anche dopo aver considerato altri fattori come l’età, il sesso, lo stato socioeconomico e condizioni croniche.

spiegano infatti gli esperti

Tuttavia, questo non era vero per gli adulti giapponesi.

Dallo studio sarebbe infatti emerso che nei casi di persone giapponesi sperimentare emozioni positive non sarebbe associato a sani profili lipidici. Tali risultati sottolineano l’importanza del contesto culturale per la comprensione dei legami tra emozioni e salute.

Nelle culture americane, sperimentare emozioni positive è visto come qualcosa di desiderabile e viene persino incoraggiato attraverso la socializzazione, ma nelle culture asiatiche dell’Est, le persone vedono generalmente le emozioni positive associate a dei lati oscuri, sono ad esempio il loro essere fugaci, poter attirare l’attenzione inutile da parte degli altri, e rappresentare una distrazione che impedisce di concentrarsi su compiti più importanti.

via | ScienceDaily

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