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Mal di testa, quali sono i cibi e le bevande da evitare?

I dubbi sull'associazione tra alimentazione e mal di testa sono ancora molti. Ma quali sono i cibi e le bevande più spesso accusati di scatenarlo?

Mal di testa, quali sono i cibi e le bevande da evitare?

Non è raro sentir dire da chi soffre di mal di testa che i suoi attacchi sono scatenati da alcuni cibi e bevande. Anche se le prove scientifiche dell’associazione tra questo disturbo e l’alimentazione sono tutt’altro che definitive, l’esperienza di molte persone sembra confermarla. Il fenomeno sembra però essere complicato da diversi fattori.

In alcuni casi, ad esempio, il cibo accusato di scatenare il mal di testa non lo provoca tutte le volte che viene consumato. Altre volte a fare la differenza può essere la quantità di un particolare alimento o di una bevanda. In altri casi ancora il cibo scatena il mal di testa solo se associato ad altri fattori più decisivi, come lo stress e le variazioni dei livelli ormonali.

Per tutti questi motivi identificare eventuali alimenti associati al mal di testa non è un’impresa facile. Ecco quali sono i cibi e le bevande più spesso accusati di essere responsabili di questi fenomeni.

  • I cibi ricchi di tiramina e di tannini. Si tratta di sostanze naturali spesso accusate di scatenare il mal di testa, ma in realtà le prove a loro carico sono considerate da molti deboli. La tiramina è presente nel vino rosso, nella birra, nell’avocado, nelle banane troppo mature, nei formaggi stagionati, nel maiale, nei cibi a base di soia, in alcuni tipi di carni processate, nella frutta secca e nel cioccolato. I tannini sono invece presenti nel caffè, nel tè, nel cioccolato (che però non sembra essere responsabile del mal di testa), nel vino rosso e nel succo di mela.
  • I cibi contenenti additivi alimentari e dolcificanti artificiali. Anche in questo caso le prove scientifiche di un loro legame con il mal di testa non possono essere considerate definitive, ma sono diverse le voci secondo cui l’aspartame – un dolcificante artificiale – e alcuni additivi – in particolare i nitrati contenuti nelle carni processate e il glutammato monosodico – possano scatenare mal di testa.
  • Il cioccolato. Studi scientifici sembrano indicare che il cioccolato non scateni il mal di testa più di quanto faccia un placebo. Piuttosto, la voglia di cioccolato può essere stimolata dallo stress o da variazioni ormonali. Dato che questi ultimi sono due noti fattori in grado di scatenare il mal di testa la voglia di cioccolato potrebbe essere più un segnale che il mal di testa sta per colpire più di quanto il cioccolato sia in grado di scatenarlo.
  • Gli alcolici. Sono fra degli imputati sulla cui colpevolezza sussistono meno dubbi. Per alcune persone ne bastano poche gocce per scatenare un fastidio molto pesante. Fra le bevande peggiori da questo punto di vista sarebbe incluso il vino rosso, ma potenzialmente qualsiasi alcolico può scatenare un mal di testa in persone predisposte a questo disturbo.
  • Le bevande contenenti caffeina. In realtà i ruolo di questa molecola è ambivalente: in alcuni casi può alleviare il dolore alla testa; non solo, la caffeina migliora anche l’assorbimento di alcuni farmaci utilizzati per contrastare il dolore. Tuttavia, quantità eccessive di questa molecola possono far scatenare il mal di testa. La soluzione migliore è non superare i 200 milligrammi al giorno, corrispondenti a circa 4 tazzine di caffè espresso (ma la quantità può variare a seconda della miscela utilizzata) e a circa 350 ml di una bevanda tipo cola. Nel caso in cui pensiate che sia il caso di ridurre le quantità è bene non tagliarle improvvisamente: anche questa decisione potrebbe scatenare il mal di testa.

Per scoprire se questi o altri alimenti sono responsabili di attacchi di mal di testa gli esperti consigliano di tenere un diario alimentare e di annotare quando compare il disturbo. Non bisogna però dimenticare che ad entrare in gioco potrebbero essere, più che un singolo alimento, le abitudini alimentari e che pasti regolari intervallati con degli spuntini aiutano a ridurre al minimo il rischio di mal di testa.

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Via | WebMD

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