Benessereblog Salute Malattie infettive dall’estero: il rischio di Sars, Ebola e tubercolosi

Malattie infettive dall’estero: il rischio di Sars, Ebola e tubercolosi

Sono numerose le malattie infettive che sono tornate in Italia a causa dei flussi migratori e talvolta anche a causa dei flussi turistici. Ecco quelle che destano preoccupazione.

Malattie infettive dall’estero: il rischio di Sars, Ebola e tubercolosi

Ci sono malattie che pensavamo di non vedere più in Italia, ma che possono facilmente fare il loro ritorno: patologie come l’epatite, la TBC, il virus dell’Ebola e anche la Sars, infatti, tornano a destare preoccupazione anche nel nostro paese. E non sono solo i flussi migratori a riportare in Italia queste malattie: d’estate la preoccupazione arriva anche dal turismo, in entrata e in uscita.

La Simit, la Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, consiglia a tutti coloro che andranno in vacanza all’estero di fare molta attenzione all’acqua che bevono, alle punture di insetti, oltre che ai rapporti sessuali non protetti. E’ tramite questi canali che solitamente le malattie infettive vengono trasmesse.

Il virus dell’Ebola, ad esempio, non preoccupa più di tanto, perché l’Italia non ha collegamenti aerei diretti con i paesi africani dove l’epidemia è diffusa, anche se il Ministero della Salute sta comunque sorvegliando sulla questione, anche basta prendere alcune precauzioni, come suggerito dal professor Antonio Chirianni, vicepresidente Simit:

Evitare il contatto con malati e/o i loro fluidi corporei e con i corpi e/o fluidi corporei di pazienti deceduti oltre alle altre semplici e generiche precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi in Africa Sub-sahariana quali ad esempio, evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani.

Il professore, inoltre, ricorda che i flussi migratori che arrivano sulle nostre coste non rappresentano un rischio di diffusione dell’Ebola i viaggi sono lunghissimi e il periodo di incubazione dell’Ebola è di 10 giorni. Chi si ammala di questa patologia difficilmente riesce ad intraprendere un viaggio o ad andare in giro.

Più reale, invece, il rischio della Sars, proveniente dalla Cina, paese che ha già effettuato forti campagne di vaccinazione contro alcune malattie come l’encefalite giapponese, relegando la malaria in alcune zone rurali, ma non potendo fare niente contro la Sars: del resto quest’anno assisteremo ad un boom turistico in arrivo dal paese.

Di maggior rilevanza è il rischio di diffusione della SARS e della nuova SARS (MERS), che hanno colpito e colpiscono Asia e Medio Oriente, con l’arrivo di individui che si spostano per turismo o per lavoro.

Questa malattia si diffonde rapidamente e, sicuramente, il caldo favorisce la presenza di zanzare e zecche che possono veicolare le infezioni. Occhi puntati anche sulla tubercolosi, anche se il professor Chiriani frena inutili allarmismi:

Le malattie che prevalentemente vengono importate dai paesi di origine dei clandestini (principalmente Asia e Africa) sono rappresentate da Malaria, Tubercolosi, HIV e patologie respiratorie infettive quali la SARS. Se è vero che la SARS è una patologia responsabile di crisi acute, è pur vero che l’immigrato che affronta un lungo viaggio non ne manifesta i sintomi al suo arrivo, essendo una affezione altamente debilitante. Altre malattie, quali la TBC, la Malaria e l’HIV, endemiche in molti paesi asiatici ed africani, hanno una diffusione più lenta. Va però ricordato che la diffusione della tubercolosi è favorita da promiscuità, ambienti chiusi, malattie debilitanti.

Niente allarmismi o panico, secondo il dottore: servono invece cure mediche, diagnosi precoci, per consentire di arginare subito, con i trattamenti giusti, la diffusione di queste patologie.

Foto | da Flickr di EU Humanitarian Aid and Civil Protection

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