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Fumo, in arrivo la sigaretta elettronica da svapare nei luoghi pubblici

E' possibile o meno accendersi una sigaretta elettronica nei luoghi pubblici? Finora era vietato in diversi luoghi, ma pare che presto le cose potranno cambiare. Ecco tutte le novità in merito.

Fumo, in arrivo la sigaretta elettronica da svapare nei luoghi pubblici

E’ in arrivo una nuova sigaretta elettronica che potrà essere fumata anche nei luoghi pubblici. Nel nostro paese non è ancora arrivata sul mercato, ma il suo ingresso, che dovrebbe avvenire a breve, potrebbe rivoluzionare il mondo delle e-cig. Le sigarette elettroniche di nuova generazione, secondo quanto contenuto nell’articolo 1 della bozza del decreto legislativo legato alla tassazione dei tabacchi e redatto dal ministero dell’economia, nonostante contengano tabacco potranno essere accese anche nei luoghi pubblici.

Secondo quanto riportato nel testo, infatti, le sigarette elettroniche dovrebbero essere considerate come prodotto da inalazione e non come prodotto da fumo: una sottile differenza, che però potrebbe permettere ai consumatori delle e-cig di fumare, anzi, inalare con tutta tranquillità al cinema, nei ristoranti, nei bar. A differenza di quello che avviene, invece, per le classiche bionde, che da tempo ormai sono proibite nei locali pubblici.

L’attuale decreto del ministro Lorenzin, in realtà, vieta di fumare sigarette elettroniche nelle scuole, vietando anche la vendita ai minori di 18 anni. Con questo piccolo cambiamento si aprirebbe una nuova strada per le aziende che producono le sigarette elettroniche. Ma potrebbe aprirsi una nuova battaglia con i produttori di sigarette tradizionali, che potrebbero non essere felici di questa distinzione.

Anche Riccardo Polosa, professore ordinario di medicina interna e direttore del centro di prevenzione e cura del tabagismo all’università di Catania, non è d’accordo con questa distinzione:

I prodotti da fumo diventano da inalazione? Tutto questo è ridicolo. Al pari del fumo presente nella combustione va ricordato che anche in seguito a fenomeni chimici non combustibili si liberano fumi.

Secondi i produttori, invece, i rischi sarebbero minori, perché il tabacco non viene bruciato, ma semplicemente inalato.

Non ci resta che aspettare la discussione del testo al consiglio dei ministri per capire chi avrà ottenuto ragione, se i produttori di sigarette classiche o di sigarette elettroniche.

Foto | da Flickr di monica grigsby

Via | Corriere

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