Benessereblog Salute Sanità e assistenza, gli italiani rinunciano anche alla badante

Sanità e assistenza, gli italiani rinunciano anche alla badante

Cala la spesa privata per prendersi cura della salute. Un fenomeno inatteso o del tutto prevedibile?

Sanità e assistenza, gli italiani rinunciano anche alla badante

La lista d’attesa alla Asl è troppo lunga? Un tempo molti italiani avrebbero optato per il fai da te, pagando visite mediche e accertamenti completamente di tasca propria anziché sfruttando le convenzioni cui avrebbero diritto tramite il Servizio Sanitario Nazionale. Oggi, però, la situazione sembra nettamente sulla via del cambiamento: nel 2013 in Italia la spesa privata per la sanità ha subito una flessione del 5,7% e per la prima volta è diminuito anche il numero delle badanti che si prendono cura degli anziani, che si è ridotto di ben 4 mola unità.

A svelarlo sono i dati del rapporto “Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali” di Censis e Unipol, presentato oggi a Roma, secondo cui quella registrata nello scorso anno sarebbe una vera e propria inversione di tendenza. Se, infatti, tra il 2007 e il 20013 la spesa sanitaria pubblica era rimasta pressoché invariata (i dati parlano di un misero + 0,6%), quella privata era aumentata del 9,2%, così come era cresciuto anche il numero di collaboratori domestici assunti per attività di cura e assistenza alle persone, aumentato del 4,2% fra il 2012 e il 2013.

Qualche avvisaglia c’era però stata. La scorsa primavera, ad esempio, l’Associazione Difesa Orientamento Consumatori aveva denunciato come il caro-dentista stesse costringendo gli italiani a prendersi sempre meno cura della propria salute orale. Ancora prima, nell’autunno del 2012, i risultati del sesto Barometro annuale sulle opinioni e le aspettative dei cittadini sui temi legati alla salute avevano svelato che proprio a causa della crisi economica gli abitanti del Bel Paese avevano iniziato a risparmiare sulla cura della salute.

I nuovi dati non fanno che confermare questa tendenza. Anche se negli ultimi 2 anni il 73% delle famiglie italiane è dovuto ricorrere almeno una volta a visite o esami a pagamento, altrettante volte il 31% dei nuclei familiari vi ha dovuto rinunciare. Non solo, oggi il 72% delle famiglie ammette che avrebbe difficoltà ad affrontare spese mediche particolarmente impegnative.

Per di più l’Italia detiene il primato di paese dell’area Ocse con la quota più elevata di persone che assistono continuativamente familiari anziani o disabili, pari al 16,2%. Negli altri casi le badanti sono reclutate autonomamente, spesso in modo irregolare e senza garanzie di professionalità e affidabilità. Da questo punto di vista secondo gli esperti la soluzione potrebbe almeno in parte arrivare dall’integrazione del welfare pubblico con il mercato sociale privato, ma in Italia solo il 13,4% della spesa sanitaria privata è gestita attraverso assicurazioni integrative o similari.

Secondo gli esperti

negli anni a venire l’incremento della domanda di sanità e di assistenza proseguirà a ritmi serrati. Una domanda che l’offerta pubblica però non potrà soddisfare. C’è già oggi una domanda inevasa di cure e di assistenza a cui il sistema pubblico non riesce a fare fronte.

In questo panorama il 52% degli italiani cerca di non pensarci o rinvia il problema, mentre il 26% si rassegna a dover contare sui risparmi di una vita. Resta solo un 25% che continua a fare affidamento sulla sanità pubblica: una percentuale da vittoria o da sconfitta per uno dei paesi che più si vanta della qualità del servizio sanitario offerto ai suoi cittadini?

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Via | Adnkronos

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