Benessereblog Salute Caffeina, 5 miti da sfatare sugli effetti dell’assunzione

Caffeina, 5 miti da sfatare sugli effetti dell’assunzione

E' vero che aiuta a dimagrire? Fa passare il mal di testa? 5 miti sulla caffeina smontati (o confermati) con le novità sugli studi che riguardano il più famoso degli alcaloidi naturali.

Caffeina, 5 miti da sfatare sugli effetti dell’assunzione

Se c’è qualche dipendenza della quale ci riteniamo tutti adepti (consapevoli), è sicuramente quella della caffeina: l’alcaloide 1,3,7-trimetilxantina è considerata a tutti gli effetti uno stupefacente dall’effetto stimolante, legale però tutti i paesi perché letale soltanto se assunta in dosi massicce. Certo è che il rito del caffè, bevanda cui tradizionalmente si associa la caffeina (presente in realtà anche in té, guaranà, cacao, cola botanica e mate), crei tendenzialmente dipendenza è dimostrato, ma resta comunque uno dei piccoli piaceri della vita cui difficilmente si può rinunciare, se non per gravi motivi di salute. La caffeina crea dipendenza e quindi va consumata con moderazione, anche se esistono parecchi benefici cui sarebbe bene non rinunciare: primo fra tutti, quello del miglioramento della circolazione nei capillari.

Numerosi sono i miti che accompagnano la caffeina e il suo consumo: negli anni sono stati scritti parecchi studi anche contraddittori su questo alcaloide, in grado di riempire le nostre giornate attraverso le bevande che consumiamo abitualmente. Vale la pena quindi compilare una lista dei 5 miti da sfatare sugli effetti dell’assunzione di caffeina, siano essi positivi o negativi.

1. Caffeina e perdita di peso

La caffeina aiuta a dimagrire, ma il caffè no: uno studio australiano del 2012 sui ratti ha dimostrato che la caffeina in sé può accelerare alcuni processi metabolici e stimolare la perdita di peso, mentre il caffè in sé no. Se però si soffre di obesità, non saranno certo tre o quattro tazzine di caffè al giorno a mantenere in salute e contrastare l’aumento di peso. C’è di più: negli integratori a base di caffè verde è possibile che l’acido clorogenico peggiori il rischio di sindrome metabolica.

2. Caffeina e disidratazione

La caffeina disitrada? Uno studio del 2014 dimostra come la caffeina in sé abbia un blando effetto diuretico, ma è anche vero che non la si consuma da sola, bensì in bevande ricche di liquidi in grado di compensare l’azione “disidratante” della caffeina. Alcuni studi però dimostrano che la caffeina contenuta nel caffè può acuire i mal di testa.

3.La caffeina fa male?

E’ un pregiudizio cui si crede ciecamente molto spesso: la caffeina non fa male se assunta in dosi corrette, anzi, aiuta a combattere alcune forme virali di epatite, prevenire la cirrosi epatica, migliorare la memoria a lungo termine. Inoltre numerosi antiossidanti preziosi sono contenuti nei fondi di caffè, ma solo nelle cialde o negli avanzi dell’espresso, non nei fondi della moka.

4. Caffeina e postumi da alcol

La caffeina aiuta a combattere i postumi da sbronza solenne? In realtà no: uno studio del 2009 sui ratti ha dimostrato che l’assunzione di caffè e té per riprendersi da troppo alcol bevuto non è la cura migliore. Qualche beneficio arriva dal té verde, ricco di antiossidanti, ma il rimedio migliore per l’hangover è soltanto tantissima acqua per reidratare il corpo.

5. Decaffeinato

Anche il decaffeinato aiuta a migliorare la memoria, ma va sfatato il mito del no-caffeina: in una tazzina di decaffeinato sono comunque contenuti 20 milligrammi di caffeina, quindi non è vero che non ne abbia nulla. Se si consumassero cinque tazzine di decaffeinato al giorno, la dose di caffeina assunta arriverebbe comunque a quella di una normale tazzina di caffè.

Via | HuffPost

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